David Lynch e il tweet del secolo:

Wrong - Quentin Dupieux (2012)

Non ci si stupisce più di tanto quando la "memoria" di una cacca di cane mostra su uno schermo l'intestino cane stesso, e poi il prato. Non ci si stupisce perché una volta calati nel nonsense di questo film, si accetta di tutto.



Dolph ha perso il cane. Fine della trama. Non dico se lo ritrova perché sarebbe uno spoiler (SPOILER: lo ritrova). Ma di certo sconsiglio di vederlo cercando di seguirne la trama, il rischio è una crisi psicotica, o almeno un forte mal di testa.



D'altronde Dupieux ci ha abituato al suo estremo nonsense con Rubber (storia di uno pneumatico assassino che fa esplodere il cranio alla gente). Qua però il nonsense, seppure pregnante, è in certi casi molto sottile e, oserei dire, raffinato. Non è sguaiato e "facile" come in molti classici del genere. Forse è per questo che si ride poco, nonostante i personaggi estremamente comici, ma non caricaturali, e le situazioni estremamente ridicole, ma allo stesso tempo inquietanti.
Il fatto poi che alla fine tutto torni, e tutto acquisti un certo "senso", ha l'effetto di rendere il film ancora più spiazzante.


"Premi Sophia"

Il giorno che quei simpaticoni della Disney la chiudono, devo spendere due parole sulla Lucas Arts.


Da giovane gamer anni '90, nella mia vita ho visto infinite volte il logo qua sopra. I giochi della Lucas Arts rappresentavano per me la più alta qualità a cui potessi acceddere ai tempi. Il logo qua sopra voleva dire "tranquillo, ciò che viene dopo è una figata pazzesca".

Di solito seguiva questa immagine:


e quella musichetta un po' naif, adattamento videoludico del tema di John Williams.

Indiana Jones e il Destino di Atlantide è stato, senza sprecare superlativi, il videogame più importante della mia infanzia. E' impressionante come abbia ancora scolpito nella memoria ogni singolo passaggio, ogni scena. Il roditore mangiato dal pitone nella giungla di Tikal, il Fez del tizio ad Algeri, lo spinterogeno, 'un pezzo di pizza nel pozzo che puzza', la "ritirata" nel sottomarino nazista, le casse toraciche usate come trappola per granchi, ... sono immagini che mi tornano spesso in mente, anche in relazione a situazioni che col gioco non hanno nulla a che vedere.

E' un videogame terribilmente difficile. Lo era allora, ma lo è soprattutto confrontato ai giochi di oggi. E se ti impantanavi in un passaggio non c'era google a suggerirti la soluzione. Si andava avanti sfruttando l'esperienza di amici che c'erano passati prima, o di fratelli maggiori, zii, cugini. Ogni briciola di informazione era preziosissima e chi ce l'aveva era un dio.


Con un po' di commozione devo quindi ringraziare quei geni della Lucas Arts che nel 1992 sfornarono un tale capolavoro. Prima o poi ci rimetterò mano, sperando di resistere alla tentazione di andare a cercare le soluzioni su google.

Jesus Camp (2006)

Si presenta come un documentario ma è un film dell'orrore. Dei peggiori. Di quelli con protagonisti bambini. 

Siamo in Kansas, o North Dakota, o da qualche parte là in mezzo agli Stati Uniti (la geografia di quell'area per me è totalmente oscura). Una cicciona bionda ogni anno organizza un campo estivo "cristiano" dal nome evocativo: Kids on Fire. L'obiettivo, neanche troppo nascosto, è indottrinare la nuova generazione e farne un'armata al servizio di Dio. La motivazione: "i musulmani insegnano ai bambini a imbracciare le armi e ad essere pronti a morire per Allah. Perché non farlo anche noi, dato che, scusate, siamo dalla parte del giusto?".


Si susseguono scene raccapriccianti di "funzioni religiose", in cui questi ragazzini subiscono un lavaggio del cervello quotidiano fatto di invocazioni a Dio e assurdità varie, e finiscono con pianti a dirotto, stati di trance e convulsioni da indemoniati. Ma ci sono anche momenti assolutamente demenziali, come la scena del lavaggio dei peccati con la bottiglietta di acqua minerale, o quando la cicciona invoca il signore perché benedica l'impianto elettrico, il proiettore e la presentazione power point.

Come ogni Horror è sconsigliato a chi non se la sente. In generale è un documentario fatto molto bene, che con un approccio distaccato (non c'è un narratore fuori campo) segue la vita di alcuni di questi bambini e cerca di capire motivazioni e sentimenti. 

Alcuni fatti: 
- uno dei protagonisti, ora diciottenne, continua la sua carriera di predicatore e pare lavori da mcdonalds http://goo.gl/4Kmdw
- il predicatore Ted Haggard, star della chiesa evangelica statunitense che compare in alcune scene, si è poi scoperto aveva rapporti omosessuali clandestini con un escort e faceva pesante uso di metanfetamina.

Another Earth - Mike Cahill (2011)

Il 2011 è stato l'anno dei pianeti, e della depressione. In Melancholia c'era il pianeta cattivo e distruttore; qua c'è un pianeta buono, seppure inquietante, chiamato Terra 2 (perché noi terrestri siamo dannatamente Terra-centrici, checché ne dica Galileo).
Alla base c'è quella fantascienza che piace a me. Quella fantascienza che non è; che è un pretesto per dire qualcos'altro, per far riflettere, una scusa per allargare lo sguardo e affrontare temi difficilmente percepibili da vicino. 


Another Earth quello che è ce lo dice chiaramente a tre quarti di film: una solenne voce fuori campo ci ricorda che il più grande mistero non sono né le particelle subatomiche né lo spazio profondo, ma noi stessi. In questo ho trovato geniale l'idea di giocare con il genere fantascientifico (classica la scena della famiglia riunita davanti alla tv), giocare con la sorpresa e il mistero generati da un evento tanto straordinario quanto bizzarro come la comparsa di un pianeta "specchio". Terra 2, appunto, che non è altro che un'altra versione di noi stessi, e che attrae meraviglia e curiosità tanto da spingere la protagonista a partecipare a un concorso per andarci sopra.


Nel complesso è un film solidissimo, che non lascia spazio a momenti vuoti o a cali di tensione, e questo nonostante il ritmo sia piuttosto lento. Il coinvolgimento è totale ed è veramente facile identificarsi con la protagonista, anche per me che non sono una ragazza di 20 anni ex galeotta che pulisce i cessi della scuola. Merito ovviamente dell'attrice, che non conoscevo, e che interpreta perfettamente questo personaggio veramente difficile e interessante. Gli altri se la cavano, più o meno.